Nato a Capaccio nel 1921 all’ombra dei templi di Paestum, sente sin da giovanissimo l’esigenza di confrontarsi con le avanguardie europee. Si laurea in Germania, (Hulm) e si specializza in restauro di arte fiamminga a Tubigen (Monaco di Baviera), sempre in Germania conosce il Maestro Kokoschka di cui diventa suo allievo e che influenzerà la sua arte per molti anni.
Numerose sono le sue rappresentazioni, a partire dalla personale del 1956 al Museum Stadt di Hulm; la personale alla Galleria Nuova Bianchi Espinosa di Napoli 1991. Altrettanto numerose sono le sue pubblicazione su rassegne d’arte come il “Quadrante” 1977; per diversi anni ha riportato le sue quotazioni il notiziario dell’ Accademia Internazionale di Arte Moderna.
Dotato di un a tecnica duttilissima, perennemente orientata alla ricerca del nuovo, Wilkens’ Desiderio ha spinto la sua raffinata ed inquieta personalità dapprima verso il realismo fattoriano, poi al post-impressionismo dei profeti francesi, l’espressionismo tedesco, al gestualismo, al polimaterialismo e all’informale con una disinvoltura sorprendente e produttiva. La pittura ispirata dai paesaggi cilentani, materica, cromatica e brillante, è espressa con immediatezza e essenzialità; fondamentalmente interessata, non alla rappresentazione della natura, ma alla conservazione di una visione infinita e fiabesca.